sabato 22 agosto 2020

TERRA: LA VERA SFIDA COMINCIA ADESSO. PRESENTATE OGGI A NAPOLI LE LISTE.



Presentate oggi a Napoli le liste di TERRA, il progetto ambientalista ed ecologista che sfida la politica in Campania.

Abbiamo lottato contro le discariche e gli inceneritori, contro la privatizzazione dell'acqua, contro i roghi tossici che per troppi anni abbiamo visto aumentare nell'indifferenza o nella connivenza delle istituzioni regionali. 
Luca Saltalamacchia, candidato presidente, dichiara"Perché la candidatura con Terra? Per continuare a fare ciò che faccio da avvocato: lottare per i diritti fondamentali di tutti contro chi intende saccheggiare la terra. Adesso ho la possibilità di farlo anche nell'ambito politico." TERRA vuole rimettere al centro della politica regionale l'ambiente, la giustizia ambientale, la tutela della salute dei cittadini, temi troppo spesso dimenticati e messi da parte. Aggiunge Stefania Fanelli, candidata in "co-presidenza" con l'avvocato Saltalamacchia: "TERRA è un progetto che ha un' ambizione ampia, uno sguardo lungo che non si fermi alla singola competizione elettorale. Quando in un progetto ci credi davvero non hai problemi a metterci la faccia e i sogni collettivi hanno bisogno di gambe per camminare.
Il nostro non è il solito cartello elettorale, non è sommatoria di sigle.
In questi anni di mobilitazioni abbiamo sviluppato intelligenze e sensibilità collettive che abbiamo messo in rete per trovare soluzioni concrete. Vogliamo bonificare la nostra Regione dai veleni e dalla malapolitica. Coniugare giustizia ambientale e giustizia sociale per occuparci delle condizioni di vita degli abitanti di questa Regione. Ecco cosa significa scegliere la propria Terra alle elezioni regionali del 20 e 21 settembre." Terra vuole sfidare il malaffare e la politica degli amici degli amici che da troppi anni inquinano la nostra regione, questa è la vera sfida ecologista per la Campania.

#SceglilaTuaTerra

domenica 16 agosto 2020

ALLA FINE SI E' SPEZZATA



Alla fine si è spezzata,
continuando a sversare il suo veleno in mare,
continuando a devastare la sempre più rara barriera corallina,
continuando a compiere il suo biocidio.

Non abbiamo più tempo da perdere, è oggi più che mai necessario che tutto cambi.
Non esiste un pianeta di riserva.

martedì 11 agosto 2020

NON CHIAMATELO INCIDENTE!

(Foto via: Rai News)

Da quasi una settimana una nave mercantile sta vomitando litri di petrolio a pochi chilometri dalle Mauritius, dopo essersi incagliata nella barriera corallina lo scorso 25 luglio. La situazione si sta evolvendo in modo drammatico e pare che i moti ondosi possano addirittura spezzare lo scafo, aumentando in modo esponenziale gli sversamenti. Per questa ragione è stata dichiarata emergenza ambientale: come ha spiegato un consulente del territorio, nonché ex leader di Greenpeace, ci vorranno cento anni per un possibile ripristino dell'area.


Si tratta dell'ennesimo episodio che attenta all'ambiente marino e che, proprio per questo, non può essere considerato un incidente. Non è nient'altro, invece, che un esempio tremendo di come sia sciagurato il sistema di sviluppo in cui viviamo: la dipendenza dal fossile e la necessità di colossali mezzi di trasporto di questa merce tiene in ostaggio l'intero pianeta.
È per simili ragioni che abbiamo ritenuto fondamentale costruire, a partire da casa nostra, un progetto politico ambientalista. Bisogna aprire gli occhi: oggi l'ecologia non è un argomento tra gli altri, ma il terreno chiave su cui si giocherà io destino del pianeta.

Qualcuno proverà a dire che chi vive in Campania non è interessato al destino degli oceani o dei ghiacciai, come se questi fossero temi esotici buoni al massimo per una cartolina piena di buoni propositi. Questo atteggiamento denota o ignoranza o malafede. Il sistema mondo in cui viviamo oggi è radicalmente interconnesso e la minaccia alla biodiversità ci riguarda tutte e tutti.

Noi crediamo sia arrivato il momento di fare la nostra parte per sconfiggere il male che avvelena il pianeta: un male che non è una piaga divina, ma invece il risultato di politiche scellerate portate avanti perché pochissimi possano arricchirsi a qualunque costo.

Per questo progetto siamo pronti a mettere in gioco le nostre intelligenze, le nostre energie, le nostre vite, sapendo di dover fare appello a tanti altri perché si uniscano a noi in questa battaglia.

Come dicono i movimenti ambientalisti transnazionali: non abbiamo un pianeta B.

Mettiamoci a lavoro insieme ora che non è troppo tardi, perché presto lo sarà.

lunedì 10 agosto 2020

TERRA\ IL MANIFESTO

QUESTO IL NOSTRO MANIFESTO,
QUESTA LA NOSTRA POLTRONA


Quante volte, nelle battaglie ambientali, abbiamo scelto di sederci tutti insieme?

Ci siamo seduti per bloccare i camion che conferivano rifiuti presso discariche e inceneritori. Ci siamo seduti in autostrada per bloccare il traffico e all'ingresso dei palazzi del potere per pretendere di essere ascoltati.
Ci siamo seduti in silenzio per ricordare qualcuno che se n'era andato, per condividere un lutto e giurare che avremmo preteso giustizia.

No. Non vogliamo una poltrona a Santa Lucia. Vogliamo una sedia su ogni sito contaminato della nostra terra. Vogliamo una sedia sulla riva dei fiumi e dei mari per impedire gli sversamenti. Una sedia nei boschi per impedire che i rifiuti industriali vengano interrati. Una sedia nelle contrade di provincia per prevenire i roghi tossici. Vogliamo una sedia per controllare ogni gara di appalto, ogni affidamento illecito, ogni provvedimento ecocida.

Chi in passato si è lasciato arruolare dai governi promettendo cambiamenti, poi si è accomodato dalla parte del più forte. Noi non vogliamo stare comodi. Vogliamo, anzi, che chi prende decisioni che riguardano la nostra terra stia perennemente scomodo. Vogliamo dare fastidio a chi si è spartito soldi e incarichi mentre la nostra gente veniva avvelenata. Vogliamo rompere l'omertà che ha consentito alle ecomafie di arricchirsi e prosperare. Non vogliamo un seggio in una torre d'avorio collocata nella Napoli bene. Vogliamo costruire un osservatorio diffuso, che passi per la terra dei fuochi, per il vesuviano, per l'agro aversano e per quello nocerino-sarnese, che passi per l'Irpinia, per Benevento, per la linea di costa.

Vogliamo essere e saremo la spina nel fianco di chi ha speculato sulla nostra aria, sui nostri mari, sui nostri fiumi, sui nostri campi.

Vogliamo riscrivere, insieme, un futuro per la nostra regione, contro la vecchia politica, a favore della nostra #TERRA.


Alle elezioni regionali, il 20 e 21 settembre #SceglilatuaTerra!

giovedì 6 agosto 2020

IL SUD NON È TERRA DI NESSUNO



Dai documenti desecretati relativi all'emergenza coronavirus si apprende che il Comitato tecnico-scientifico indicava la possibilità di procedere con misure differenti: chiusura rigorosa nelle zone più colpite del Nord; strategie di contenimento più elastiche a sud.

A fronte di questo parere (ripetiamolo, del CTS, non di opinionisti tv), il governo PD-5 STELLE ha ritenuto comunque di imporre il lockdown a tutto il territorio nazionale.

Allo stesso modo, dopo quattro mesi, le riapertura sono state sostanzialmente indiscriminate, nonostante i tassi di diffusione del virus fossero radicalmente diversi a seconda delle latitudini.

Di fronte a questi documenti, diventa ancora più grottesca la campagna mediatica allarmista di De Luca, pronto a criminalizzare cittadini, attività, studenti: chiunque gli capitasse a tiro.

Permetteteci un dubbio. Se le cose fossero andate a parti invertite, la Lombardia o il Veneto avrebbero subito le stesse misure imposte, poniamo, alla Campania o alla Calabria? Oppure come sempre la locomotiva del Nord, inarrestabile, pretende di modellare il resto del paese a sua immagine e somiglianza? Oppure ancora, e sarebbe l'ipotesi più grave, chi ci governa sa benissimo che il sistema sanitario delle regioni meridionali è più debole e inadeguato (lo sa chiunque sia stato costretto a "migrare" al Nord per accedere a cure efficienti) e, piuttosto che ammetterlo e pianificare un risanamento della sanità pubblica a Sud, ha preferito prevenire un collasso senza minimamente ammettere le responsabilità politiche di lungo corso alla base di queste disparità di trattamento?

E il PD di De Luca come prende posizione su questi dati?
I cittadini della nostra terra hanno pagato tanto per un male che, sempre più, appare legato ad una gestione politica folle e irresponsabile. È il momento di riprendere in mano il destino delle nostre comunità, dei nostri territori. Il segreto di Stato non può essere usato per mortificare la nostra regione. Crediamo che la Campania abbia tutte le carte in regola per gestire la sfida della pandemia, e più in generale la sfida della crisi eco-climatica, senza che la sua popolazione venga resa infantile.

Non abbiamo bisogno di padri padroni, ma di istituzioni in grado di ascoltare i cittadini, dare ragione del proprio operato, e agire sempre nel perimetro della trasparenza e della democrazia.


Siamo stanchi di essere spettatori. E tu? Chi pensi debba decidere della tua terra?

#SceglilaTuaTerra

martedì 4 agosto 2020

TERRA\ IL VIDEO: BOSCO DI CAPEZZA A SANT'ANTIMO


Oggi siamo andati a documentarci su un ennesimo stupro della nostra #Terra: il Bosco di Capezza del comune di Sant'Antimo.
Punto nevralgico incastrato tra Melito, Giugliano, Aversa e Sant'Antimo, potrebbe essere il polmone di queste realtà e invece è l'ennesima testimonianza dei martiri che ogni giorno si consumano nella nostra regione.


#SceglilaTuaTerra

sabato 1 agosto 2020

LA PRIMA AZIONE DEL CANDIDATO PRESIDENTE DI TERRA, LUCA SALTALAMACCHIA


"La domanda che spesso mi stanno ponendo in questi giorni è: se tu riuscissi a occupare il seggio del Presidente della Regione Campania, che cosa faresti come prima azione?"

La risposta di Luca Saltalamacchia, portavoce di TERRA.