lunedì 10 agosto 2020

TERRA\ IL MANIFESTO

QUESTO IL NOSTRO MANIFESTO,
QUESTA LA NOSTRA POLTRONA


Quante volte, nelle battaglie ambientali, abbiamo scelto di sederci tutti insieme?

Ci siamo seduti per bloccare i camion che conferivano rifiuti presso discariche e inceneritori. Ci siamo seduti in autostrada per bloccare il traffico e all'ingresso dei palazzi del potere per pretendere di essere ascoltati.
Ci siamo seduti in silenzio per ricordare qualcuno che se n'era andato, per condividere un lutto e giurare che avremmo preteso giustizia.

No. Non vogliamo una poltrona a Santa Lucia. Vogliamo una sedia su ogni sito contaminato della nostra terra. Vogliamo una sedia sulla riva dei fiumi e dei mari per impedire gli sversamenti. Una sedia nei boschi per impedire che i rifiuti industriali vengano interrati. Una sedia nelle contrade di provincia per prevenire i roghi tossici. Vogliamo una sedia per controllare ogni gara di appalto, ogni affidamento illecito, ogni provvedimento ecocida.

Chi in passato si è lasciato arruolare dai governi promettendo cambiamenti, poi si è accomodato dalla parte del più forte. Noi non vogliamo stare comodi. Vogliamo, anzi, che chi prende decisioni che riguardano la nostra terra stia perennemente scomodo. Vogliamo dare fastidio a chi si è spartito soldi e incarichi mentre la nostra gente veniva avvelenata. Vogliamo rompere l'omertà che ha consentito alle ecomafie di arricchirsi e prosperare. Non vogliamo un seggio in una torre d'avorio collocata nella Napoli bene. Vogliamo costruire un osservatorio diffuso, che passi per la terra dei fuochi, per il vesuviano, per l'agro aversano e per quello nocerino-sarnese, che passi per l'Irpinia, per Benevento, per la linea di costa.

Vogliamo essere e saremo la spina nel fianco di chi ha speculato sulla nostra aria, sui nostri mari, sui nostri fiumi, sui nostri campi.

Vogliamo riscrivere, insieme, un futuro per la nostra regione, contro la vecchia politica, a favore della nostra #TERRA.


Alle elezioni regionali, il 20 e 21 settembre #SceglilatuaTerra!

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