Dopo il naufragio della malapolitica, finalmente TERRA!
Ph: Corriere della Sera |
Il primo disegno che impariamo a fare da bambini è quello di un albero. Un rettangolo sbilenco marrone con uno scarabocchio verde in cima: è il modo in cui ci rappresentiamo come parte della natura, che da piccoli ci pare essere incantata e incontaminata.
In realtà non lo è.
Deforestazione selvaggia, avanzata dei
deserti, siccità, montagne di rifiuti a cielo aperto. Non è un film di fantascienza. È il mondo che la politica dello sviluppo economico a tutti i costi, drogata dall'ideologia del progresso, ha consegnato al futuro. Cosa insegneranno le bambine e i bambini del prossimo decennio?
Deforestazione selvaggia, avanzata dei
deserti, siccità, montagne di rifiuti a cielo aperto. Non è un film di fantascienza. È il mondo che la politica dello sviluppo economico a tutti i costi, drogata dall'ideologia del progresso, ha consegnato al futuro. Cosa insegneranno le bambine e i bambini del prossimo decennio?
"Abbiamo 12 anni per salvare il pianeta".
Non lo dicono solo gli attivisti, i cittadini impegnati tutti i giorni nella lotta contro le ecomafie e in difesa dei beni comuni. Lo ha riconosciuto l’ONU ormai due anni fa.
Negli ultimi due anni centinaia di migliaia di giovanissimi hanno affollato le piazze e le strade di ogni continente perché non sono disposti a rimanere a guardare mentre pochi sfruttano e avvelenano le risorse di tutti.
Mancano 10 anni, poi la Terra ci presenterà il conto. Noi pensiamo di potere e dovere fare la nostra parte, a partire dalla nostra regione: da quella Campania Felix che camorra, malapolitica e imprenditoria collusa hanno provato a trasformare in una discarica a cielo aperto.
Negli ultimi due anni centinaia di migliaia di giovanissimi hanno affollato le piazze e le strade di ogni continente perché non sono disposti a rimanere a guardare mentre pochi sfruttano e avvelenano le risorse di tutti.
Mancano 10 anni, poi la Terra ci presenterà il conto. Noi pensiamo di potere e dovere fare la nostra parte, a partire dalla nostra regione: da quella Campania Felix che camorra, malapolitica e imprenditoria collusa hanno provato a trasformare in una discarica a cielo aperto.
Abbiamo lottato contro le discariche e gli inceneritori, contro la privatizzazione dell’acqua, contro i roghi tossici alimentati dall'industria del parallelo, contro la chiusura degli ospedali, contro chi negava l’emergenza mentre si ammalavano di cancro anche bambine e bambini appena nati.
Ma non abbiamo detto solo no.
Abbiamo delle idee per cambiare insieme il modello di sviluppo che oggi calpesta i nostri diritti.
Ma non abbiamo detto solo no.
Abbiamo delle idee per cambiare insieme il modello di sviluppo che oggi calpesta i nostri diritti.
Non siamo stati ascoltati e non ci siamo fermati per questo. Oggi quelle idee vogliamo portarle là dove si prendono le decisioni. E abbiamo bisogno del sostegno di tutti.
L’ambientalismo non è una favola ingenua e non è un tema tra gli altri. È la scommessa più grande che come specie umana dobbiamo affrontare.
Ed è affidata a noi e alle generazioni future.
C’è ancora tempo, ma il momento è adesso.
Non possiamo più aspettare.
Noi ci siamo. E tu?
Ph: Corriere della Sera
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